32/2015. Uno strano incontro per la guarigione

Alice era sempre stata una bambina molto vivace, era molto legata ai suoi genitori, specialmente alla madre. Adorava ridere e giocare come ogni bambina di quattro anni; inoltre amava i dolci. Poi però un terribile evento sconvolse per sempre la sua vita: l’imminente morte della madre, causata da un incidente stradale. Dunque le era rimasto solo suo padre ma riuscì a prendersene cura, anche se Alice era molto più fragile emotivamente delle altre bambine. Passarono gli anni e Alice diventava sempre più bella, ma quando si osservava allo specchio pensava di essere brutta e grassa. Tra le cause di tutto ciò la più evidente era Federico. Era il capitano della squadra di calcio; era alto, aveva un fisico atletico, capelli scuri e occhi profondi, inoltre era dotato di grande intelligenza e maturità. Ma sicuramente lui non avrebbe mai dimostrato il minimo interesse per lei; eppure sarebbe stato fantastico trascorrere del tempo insieme! Un giorno accadde qualcosa che la sconvolse e la indusse a essere sempre più insicura. Durante l’intervallo tra un gruppo di ragazze, passandole accanto, una esclamò: ”Guarda quanto è brutta quella ragazza! Non ha un fisico eccezionale come il nostro! Ho notato che guarda spesso Federico, ma non capisce che non potrebbe mai piacergli?” Alice non ne era a conoscenza, ma quelle parole erano causate dall’invidia, perché sapevano che, in realtà, lui aveva mostrato un certo interesse nei suoi confronti. La ragazza udendo quelle terribili parole, si diresse verso il bagno e pianse. In quel momento prese la decisione più pericolosa della sua vita: avrebbe smesso di mangiare. Suo padre era spesso assente durante i pasti, quindi nessuno avrebbe potuto sapere se mangiava o no. Mentre quando sarebbe stato presente, avrebbe potuto procurarsi il vomito di nascosto. Fu così che in una settimana perse oltre quattro chili. A scuola se ne accorsero, quindi le rivolsero maggiori attenzioni: aveva dunque ottenuto ciò che desiderava. Cominciava a sentirsi sempre più stanca, nonostante tutto continuava a rifiutare segretamente ogni genere di alimento. Una notte accadde qualcosa di straordinario. Alice dopo una lunga giornata di studio, si stese stremata sul suo letto. Improvvisamente apparvero davanti a lei ogni genere di alimenti: c’erano cioccolatini e pasticcini, verdure e frutta. Alcuni saltellavano baldanzosi e apparivano davvero entusiasti altri invece, (quelli che parevano essere i più maturi) sembravano mesti e cupi. Quasi come preoccupati per lei, mentre i più allegri apparivano più positivi e sicuri della sua guarigione. La ragazza era tanto confusa, stava sicuramente sognando: il cibo non cammina! Iniziò un grande brusio tra gli alimenti, poi pian piano il loro tono di voce divenne sempre più alto; fino a quando un pomodoro dalle vaste dimensioni zittì tutti e si rivolse alla giovane. “ L’anoressia è una grave malattia ed è molto difficile uscirne”. “ Ma io non sono affatto malata!”-protestò lei. Poi tra tutti, che si erano ormai accomodati su un vivace tappeto,  si alzò una fetta di torta: ‘‘Alice, ammetterlo è il primo passo per la guarigione!” La povera ragazza alzò gli occhi al cielo e disse tra sé e sé: ‘‘Ma ho le allucinazioni!? Alice, sono solo nella tua testa, la loro stolta opinione non conta affatto!”

Udendo le sue parole un’arancia si adirò. “ Senti ragazzina, stolta sarai tu! Io non ho assolutamente intenzione di farmi offendere da un insolente e sciocca adolescente che non tiene alla sua vita!” Pertanto la giovane cominciò a spiegare a quell’arancia la ragione per cui rifiutava il cibo. Le spiegò della sua solitine, della prematura morte di sua madre che l’aveva sconvolta e costretta a sottoporsi a varie cure da psicologi fin da bambina. Le raccontò della sua difficoltà nel relazionarsi con gli altri e del suo grande timore di rimanere sola. Era terrorizzata dall’idea che anche suo padre potesse morire e lasciarla così con un enorme vuoto dentro che mai nessuno avrebbe potuto colmare. Intanto ogni pietanza la ascoltava attentamente, aveva una storia così triste alle spalle, ed era piena di timori. Così anche gli altri le parlarono, dicendole che così avrebbe solo rischiato di morire; quindi lei tra le lacrime e i singhiozzi esclamò:” Forse è quello che voglio, no!?” Tutti i cibi la guardarono allibiti, erano così tanto spaventati da ciò che avevano appena ascoltato: come poteva accadere che una ragazza così giovane desiderasse scomparire dal Mondo!? Alice incominciò a piangere e il cibo attorno a lei iniziò a sparire, adesso si sentiva ancora più sola; lei stessa era spaventata dalle sue parole. Era sempre più debole e stanca, ma non mangiare sembrava il modo migliore per star meno male. Quella notte non riuscì a dormire, e il giorno dopo a scuola non riusciva a stare in piedi. Per la lezione di educazione fisica andarono in piscina, Alice stremata svenne e avrebbe rischiato di annegare, se Federico non l’avesse salvata. Appena aprì gli occhi, non poteva crederci: si era finalmente accorto di lei! Quando riprese coscienza lui le chiese: “ Alice, ma sei sicura di mangiare? Sei dimagrita così tanto!”-lei entusiasta chiese:” Te ne sei accorto? Cioè.. intendevo dire si vede davvero?” Lui l’ammonì: “ Guarda che sei troppo magra! Di questo passo rischierai di morire!” l’insegnante gli ordinò di accompagnarla nello spogliatoio e di ritornare a lezione, e così fu.  Alice sorrideva: lui, il ragazzo più bello della scuola, si era accorto di lei. Poi riapparve nuovamente il cibo, la ragazza pensò d’impazzire: perché vedeva sempre degli alimenti parlanti? Una focaccia la sgridò: “Sei persino svenuta, potevi morire!” Lei continuava a sorridere con l’aria sognante; allora una grande tavoletta di cioccolato fondente le si avvicinò:” Non capisci che secondo lui, così magra fai proprio schifo? E non farti ingannare dal fatto che ti abbia salvata, mica poteva lasciarti morire!” Lei ancora con l’aria trasognante sussurrò tra sé e sé: ‘‘Mi ha salvata e si è preoccupato per me!” Quindi ridendo un pasticcino disse: ‘‘ Prendi qualche chilo e vedrai come ti ricambierà!” Tutti gli alimenti scoppiarono in fragorose risate. In seguito Federico bussò: ‘‘ Va tutto bene?”. Sorrise, il cibo sparì e la ragazza uscì. Discorse con l’atletico ragazzo, che finalmente riuscì a convincerla a recarsi da un’analista; si dimostrò realmente preoccupato per lei. Tornata a casa ne parlò con il padre, e il pomeriggio stesso vi andò. Appena giunta, Alice sembrava terrorizzata: mai a nessuno aveva parlato dei suoi problemi, figurarsi a un’estranea! Anche se, in fin dei conti, non si rivelò così difficile. Riuscì a confessarle che era da tre settimane che non toccava  cibo, quindi la psicologa decise di ricoverarla dal UNO STRAORDINARIO INCONTRO PER LA GUARIGIONE giorno seguente. Quella stessa notte riapparvero ancora gli alimenti. Avevano tutti un’aria compiaciuta avendo ottenuto ciò che volevano. Discorsero per circa venti minuti, le spiegarono che stare in ospedale per qualche tempo le avrebbe permesso di staccare dal mondo reale che in lei suscitava solo ansie e preoccupazioni. Inoltre aveva assolutamente bisogno di aiuto, perché nelle condizioni in cui era, ormai da sola non si sarebbe più ripresa. Poi bussò alla porta suo padre e il cibo sparì immediatamente. Fecero una lunga chiacchierata, lui volle sapere tutto di lei, gli sembrava di essere stato via per tanto tempo e d’essersi perso un grande pezzo della sua straordinaria esistenza. Fu così che il giorno successivo si recarono all’ospedale. Nei primi tempi Alice continuava a non mangiare, ma poi col iniziò parzialmente a migliorare. I progressi arrivarono già dopo la prima settimana. Poco più di cinque settimane dopo Alice era guarita e fu dimessa. In ospedale aveva trovato tanti amici; e tornando a scuola si rese conto che molte delle sue ansie e dei suoi problemi nel relazionarsi erano storia passata.

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