08/2016. Endless fire la ribellione

Anno corrente: 4000 d.C. Località: New Turin, Italia.

Da tempo immemore ormai il mondo è tornato alle condizioni medievali: Spagna e Francia sono ritornate monarchie assolute, la Russia sotto lo zar Aleksander è ritornata un impero e la stessa cosa è successa per l’Africa e l’Asia sotto il controllo dello scià Azhar. Mi chiamo Árdís e sono italiana. Se ormai Italia si può definire questo paese. Sono secoli che è tornata la monarchia, ma il nostro re Massimo V è debole e soggiogato dal papa, che ormai si comporta da sovrano assoluto. È a causa sua se la mia famiglia come molte altre è ridotta in schiavitù. È colpa sua se sono dovuta fuggire. Mi chiamo Árdís e questa è la mia storia.

Fuoco… Fumo… Urla… Questo è quello che percepisco non appena mi sveglio, nel bel mezzo della notte. Mi affaccio alla finestra e vedo New Turin che brucia. In quel preciso istante mia madre entra nella stanza, prende quanta più roba possibile dai miei armadi e riempie una borsa.«Devi fuggire subito, ti stanno cercando e se ti trovano tutto quello che abbiamo fatto per proteggerti sarà stato vano».Guardo mia madre preoccupata: «Da chi devo fuggire e perché? Cosa vogliono da me?» chiedo abbastanza preoccupata a mia mamma, che risponde:«Tutti i grandi capi dei regni ti cercano… Sono loro ad avere il vero potere in Italia, sono loro a manovrare i nostri capi e tu sei l’unica che può fermarli, perché in te scorre il sangue degli antichi ribelli italiani». Queste furono le sue ultime parole prima di essere interrotta da dei violenti colpi alla porta. Mi trascinò fino alla finestra e mi spinse fuori. Inizia a precipitare con l’immagine di mia madre che veniva trascinata via da dei militari…

Fu l’ultima volta che la vidi. Da allora sono passati sei mesi. Sono sei mesi che io e Marco, il ragazzo che mi ha salvato quella notte, viaggiamo per l’Italia portando il fuoco della ribellione ad ogni uomo che vuole rivedere l’antica Italia. Durante il nostro viaggio abbiamo anche scoperto che il mio potere non consiste solo nella mia forza d’animo nell’animare un intero popolo a ribellarsi al dispotismo ma nella stessa capacità di evocare il fuoco a mio comando. Il nostro viaggio era iniziato proprio da New Turin, dove avevamo visto la Mole Antonelliana, simbolo della nostra amata città, crollare sotto le fiamme, portando con se nell’oblio tutta la storia legata ad essa. Da qui ci eravamo spostati a Milano. Favolosa città Milano, la città della moda: una delle poche città italiane che continuava a mantenere una certa allegria, nonostante la disperazione portasse molta gente a compiere crimini anche efferati. Molti dei quadri presenti nei vari musei erano stati trafugati e venduti, altri come il Quarto Stato esposto al Museo del Novecento, era stato bruciato perché ritenuto compromettente dal governo. Moltissimi negozi simbolo di Milano erano stati costretti a vendere o addirittura a chiudere per colpa della crisi e della corruzione: gli unici negozi rimasti erano troppo costosi per la gente comune e gli unici che potevano comprare in questi paradisi della moda erano i nobili e non il povero popolo italiano costretto a pagare ingenti tasse per il risanamento del tesoro reale. Come ultima tappa del nostro breve soggiorno milanese visitammo il Duomo, salendo fin sulle guglie e trovandoci finanzi alla splendida visuale dell’hinterland milanese e delle sue luci… Proseguimmo il nostro viaggio. In ogni città che visitavamo la gente ci accoglieva con affetto e ci aiutava nella nostra lotta agli invasori. Molti avevano organizzato delle piccole bande e boicottavano gli eserciti nemici. Ma il momento della battaglia finale non era ancora giunto. Visitammo Venezia con le sue gondole e i suoi canali, Verona con l’Arena e la casa degli innamorati sventurati, le spiagge della Riviera Romagnola, Firenze con i suoi musei e la sua cultura. Vedemmo Napoli, Bari, la Sicilia e la Sardegna. In tutte queste città era possibile osservare l’anima vera dell’Italia: un popolo fiero, pronto a lottare per i suoi diritti, che aveva costruito in anni e anni di lotte e guerre la propria identità, la patria del buon cibo, della pizza, del tiramisù; la patria dell’alta moda, di Armani, di Versace, di Valentino; la patria dell’automobilistica, della Fiat, della Ferrari. Il Bel Paese dove un tempo migliaia di migranti approdavano per cercare una vita migliore, per permettere ai propri figli una vita più dignitosa. Un paese con i suoi lati oscuri, ma che comunque amavamo e continuiamo ad amare e per cui adesso lottiamo. Qui, dove tutto ha avuto inizio. Roma. La città eterna. Qui tutto si conclude. Eravamo noi, il popolo italiano, aiutato dai popoli liberi del nord, contro tutti gli imperi del mondo. Noi, che di certo non avevamo le conoscenze militari, ma che avevamo a cuore il nostro Paese. Lottammo per ore, per giorni, forse per mesi. Gran parte della bellezza di Roma andò persa per sempre. Il Colosseo ridotto a qualche misera pietra, così come le terme; il Pantheon venne utilizzato come deposito di polvere da sparo e in seguito all’utilizzo del potere del fuoco esplose; gli arazzi e i dipinti dei musei vaticani vennero distrutti o venduti da entrambe le parti per finanziare la guerra. Quasi tutti i monumenti di Roma furono danneggiati. Secoli di storia andati in fumo per la stoltezza umana. Ma alla fine abbiamo vinto. Pian piano l’Italia è tornata alla normalità, si è instaurata una Repubblica con una nuova costituzione e nuovi diritti per la popolazione. Il re Massimo V è stato esiliato insieme al papa, e un nuovo pontefice è stato eletto; in tutti gli imperi adesso c’è aria di rivoluzione, perché ogni uomo ha diritto a poter governare sulla propria vita.

Mi chiamo Árdís e sono italiana. Finalmente sono libera. Mi era stato offerto un posto a capo della nuova Repubblica ma ho rifiutato. Sarebbe stato da ipocriti lottare per dare libertà e poi imporsi come governante. Ho rinunciato anche al potere del fuoco per fare qualcosa di ancora più grande: l’ho lasciato qui in Italia, come un faro per illuminare il cammino a tutti coloro che lottano per i propri diritti, per dire che ogni schiavo, di qualunque nazionalità, deve combattere per la propria libertà. Insieme a Marco, che ho scoperto amare, ho deciso di lasciare questo Paese. Ormai il mio dovere è compiuto, sono libera e posso finalmente vedere il mondo. Ma prima di andarmene voglio rendere omaggio a mia madre, la donna che dando la vita ha reso possibile tutto questo. Grazie a lei ho scoperto il mio potere e l’ho utilizzato per fare del bene, ho usato il fuoco dentro di me per alimentare un fuoco ben più grande, il fuoco della libertà.

“A volte da una sola scintilla scoppia un incendio-Lucrezio”.

One thought on “08/2016. Endless fire la ribellione

  1. Non avevo dubbio alcuno sulle tue capacita dialettiche. Sono sicuro che queste tue capacita siamo illimitate e spero tu sappia, come fai nel racconto, adoperarle nella vita x rendere la stessa migliore di quanto essa ci promette. Grazie x l’Impegno che so adopererai per la riuscita di questo tuo progetto . Zio Mao

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