16/2016. Il duello

Da giorni e giorni viaggiava ininterrottamente. Affrontando creature ostacoli e difficoltà ad ogni ora del giorno. Certo qualcuno gli aveva dato una mano in passato,anche significativa,ma ora era solo,completamente solo.

Era un ragazzo giovane, aveva più o meno vent anni. Era alto,biondo,capelli lunghi e biondi che svolazzavano nell’aria come una bandiera,fisico forte e aveva una cicatrice sul fianco destro.

Era un ragazzo sicuro di sé e piuttosto spavaldo ma sapeva essere buono e gentile con chi ne aveva bisogno. Imbracciava la sua lucente spada,uno scudo forgiato con la lava del vulcano più grande del regno e indossava un’armatura pari a quella di un Dio.

Ma forse non sarebbe bastato, contro la creatura più feroce e imponente che egli aveva mai visto: Il drago di Hildegard. Alto più o meno tre metri e lungo otto, era il maschio alpha data la sua stazza, la lunghezza delle corna e degli spuntoni presenti sul dorso che sembravano liberarsi dalla squamosa pelle che li tratteneva.aveva un’apertura alare di quindici metri, gli occhi parevano due meteoriti pronti a schiantarsi al suolo; inoltre sputava fuoco con una potenza pari all’ eruzione di un vulcano. Sulla sua pelle vi erano molti tagli e cicatrici, fatti durante battaglie e duelli con altri uomini e creature , ma non sembrava risentirne di tutto ciò.

Il guerriero avrebbe voluto voltarsi e tornare da dove era venuto, correndo con tutta la forza che aveva in corpo, ma aveva fatto troppa strada per arrivare in quel punto.

Quindi focalizzò la sua attenzione su un edificio in rovino al cui interno c’ era la ragione del suo viaggio, l’ oggetto più desiderato del regno per via dell’ enorme potere che avrebbe conferito al possessore, il cubo di Bedrock.

Ad un tratto vide una gigantesca ombra avvicinarsi alle sue spalle : era chiaro che cosa fosse .In quell’ esatto momento il guerriero si girò , e si trovò faccia a muso con la bestia . Questa lo attaccò con un imponente fiammata , schivata dal guerriero che provò poi a contrattaccare ma ,con una codata , venne sbalzato di sei metri più in là .Da allora il guerriero riuscì solo a difendersi con il suo scudo , ma quando questo si spezzò a metà si sentì impotente e venne subito atterrato dall’enorme rettile che oramai lo vedeva come uno spuntino.

Con le ultime forze che aveva in corpo , in un impeto di rabbia e adrenalina raccolse la spada , compagna di mille avventure e la conficcò nella gola del rettile che ansimando si accasciò per terra. Ferito e allo stremo delle forze raggiunse lo scrigno dove il cubo era contenuto, provava un‘ immensa gioia e prima di aprirlo fece un profondo respiro.

Ma la gioia si trasformò in stupore e rabbia quando vide che nello scrigno non c’ era altro che polvere .

Un urlo di dolore e rabbia percorse ogni metro del regno , e da lì del guerriero non si seppe più nulla.

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