19/2015. Alimenti ribelli

“Ehm, buongiorno.. C’è qualcuno?”                                                                                                 “Non è un buon giorno”

“Chi ha parlato? Dove siamo? Anzi, dove sono finito? Sono un piccolo limone indifeso, mi sono addormentato poco tempo fa ed ora sono qui”

“Questo è l’inizio della tua fine. Noi siamo le uova e conosciamo quello che succede fuori dal portone. Quando si apre ci sono due possibilità: arriva un nuovo abitante come te o è la fine per un nostro compaesano. Capita a volte che ci prendano per sbaglio, assistiamo alle atrocità compiute là fuori e poi ci rimettono traumatizzati al nostro posto”

“Ma chi? Quando?”

“shh! E’ capitan Broccolo che parla!”

“Muto limone, te lo consiglio”

“Taci uovo! Nuovo arrivato, come ti chiami?”

“Ehm.. Non lo so.. Sono un limone”

“Tanto non ci interessava. Qui vige una sola regola: King Artichoke ha ragione. Tutto ciò che dice è giusto e vero, se verrai trovato a far parte di un gruppo di protesta verrai mandato in prima linea, così che Loro possano vederti prima e sceglierti. Ora che devi ambientarti puoi stare con i piccoli pomodori, così ti diverti e anche tu al minimo tocco sprizzerai gioia da tutti i pori. Va bene?”

“Si, signor Broccolo”

“Grazie capitano!-intervenne il re-ma non darti troppe arie. Benvenuto limone in questo villaggio. Come puoi vedere siamo organizzati a più piani: sotto i piccoli pomodori e le nonne insalate che li nascondono durante la scelta. Più sopra puoi trovare la famiglia delle carote: sono dei fannulloni non te li consiglio, ma sono simpatici. Poco sopra si trova la massa del popolo: le patate, le zucchine, lo psicologo burro che si scioglie con tutti e di fronte le uova, quelle depresse..”

“Diciamo solo la verità!”

“Silenzio! Ora si arriva alla parte bella del paese. Puoi osservare sopravvissuti alla scelta: Loro li chiamano “Avanzi”. Sono andati molto vicini alla fine e raccontano la loro esperienza. Ma non scampano a lungo, dopo poco tempo Loro li riprendono. Infine ci sono i soldati, poliziotti, protettori, chiamali come vuoi, i broccoli. Sono dalla mia parte e hanno sempre ragione, comandano tutti, tranne che me. Tra loro e gli inutili schiavi formaggi, ci sono io: son il sovrano qui e nessuno può osare contraddirmi. Senza di me tutto verrebbe distrutto e non ci sarebbe futuro per nessuno”

“scusi re, sono io, il limone, non ho ben capito: chi sono Loro? Ma se Lei ha il potere su tutto decide anche chi verrà scelto?”

“Io sono King Artichoke e queste domande non meritano risposta! Ora andate a dormire che per un po’ il portone resterà chiuso!”

Ecco come sono stato accolto.. Per carità io sto bene qui, ma c’è qualche cosa che non quadra.. Perché è lui il re? Cosa ha in più di noi oltre le spine? Se si ritiene importante solo perché non viene scelto sbaglia, lui è solo irraggiungibile grazie all’odore dei sudditi e del gorgonzola, non è neanche più grande di noi, come è arrivato lassù? Per fortuna dopo poco tempo le zucchine, l’unica fazione con un minimo di cervello iniziarono a raccontarmi: ”Si, noi siamo le uniche che hanno il coraggio di ribellarsi, ovviamente non abbiamo riscontri positivi, ma se avessimo tutti dalla nostra parte, quel tiranno del carciofone sarebbe mandato in prima fila. Scusa se parlo a voce bassa, ma se mi sentono non potrò mai più ripetere queste parole. La verità è che nessuno di noi sa come sia salito al potere il carciofone, nessuno c’era, quindi vuol dire che è qui da molto tempo, almeno una settimana… Tutti lo temono, ma nessuno sa il motivo; tutti gli danno ragione, ma perché non sanno controbattere; lui è il re e credono sia immortale, ma noi zucchine siamo convinte che verrà scelto: sei dei nostri?”

“Si, sono d’accordo!”

Da lì ho iniziato a cospirare e a proporre idee. Ogni minuto arruolavamo nuove reclute e il nostro gruppo per la libertà cresceva anche se molti venivano scelti, ma per fortuna il nostro numero rispetto alle scelte quotidiane era assai più alto. Il nostro piano era mettere in mostra il re durante la mattina, cosicché già alla scelta di mezzogiorno Loro lo avrebbero afferrato e fatto uscire. Non fu facile perché i broccoli erano tosti e il loro odore nauseante, ma un ruolo fondamentale fu giocato dai sopravvissuti: nei minuti precedenti l’attacco scoprimmo che anche loro erano contro il re poiché al popolo non rivelava cosa ci fosse la fuori veramente. Così iniziò l’agguato. Un uovo, spinto dalla depressione, si buttò fin sotto i pomodori. Tutti i broccoli furono mandati dal re a controllare cosa era successo: alcuni rimasero incollati tra le interiora del suicida, mentre altri furono bloccati dalle bistecche e dal resto degli “Avanzi”. Allora io, le zucchine  e gli altri al seguito, senza svegliare il gorgonzola, andammo a prendere King Artichoke e, senza nessuna pietà, lo portammo in prima linea. Lui urlava e chiedeva aiuto ai suoi broccoli ormai paralizzati. All’improvviso si aprì il portone: tutti i broccoli e i sopravvissuti caddero a terra e Loro li rimisero accuratamente al proprio posto, commentando il putiferio causato dall’ormai deceduto uovo. Ora i broccoli stavano di nuovo davanti a re carciofo, pensavamo fosse finita, ma miracolosamente sentimmo una voce provenire da fuori: ”Mamma, oggi mangiamo il carciofo che è lì da un po’? Altrimenti marcisce!” “Si, amore”. Tutti iniziammo a festeggiare mentre il re veniva scelto tra i gioiosi schiamazzi, ma cosa voleva dire “mangiamo”? E “marcisce”? per nostra fortuna da quel giorno i sopravvissuti iniziarono a parlare, raccontando ciò che accadeva realmente fuori: essere scelti voleva dire non marcire dentro il villaggio, popolare la tavola ed entrare dentro di Loro. Nel paese la nostra fine sarebbe stata ingloriosa. Dentro di Loro invece ci saremmo trasformati in energia, quella che da quel giorno si respirò nel villaggio!

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