55/2016. Un futuro incerto

Ormai sì, il giorno era quasi arrivato: la prima navicella, la KN94, era quasi ultimata.

Mancavano solo degli ultimi assetti ai motori di combustione solare.

Poche ore mancavano ormai, piccoli minuti che separavano un miliardo di persone a dare l’addio alla Terra …

La Terra, quella che per sei miliardi di anni ha ospitato ogni forma di essere viventi, vedendo scorrere miliardi di generazioni fino ad oggi, quando i posteri dei primi uomini la stanno abbandonando per la sopravvivenza del genere umano, per evitare l’estinzione.

Quei piccoli insensati minuti terminarono, l’ansia aveva contagiato tutto l’equipaggio e i passeggeri; era il primo viaggio; non potevano sapere come sarebbe stato.

Ci vollero delle ore ad imbarcare tutte le persone ed i primi motori incominciarono ad accendersi ed a sollevare l’astronave dal terreno dal punto di decollo, in Alabama negli Stati Uniti.

Era l’unica scelta.

La Terra oramai era diventata invivibile, il surriscaldamento globale la rendeva inospitale per qualsiasi forma di vita.

Così partirono in cerca di un futuro migliore e soprattutto, di un pianeta migliore.

Si trovavano a 10 km sopra le teste di milioni di persone, ma all’ improvviso un’esplosione fece disintegrare la navicella e con lei se ne andavano le speranze delle altre milioni di persone.

I mesi successivi furono di costante lavoro e ricerca per capire ciò che era successo alla KN94, ma nessuno nemmeno gli scienziati più affermati riuscirono a capire le cause.

All’ improvviso si presentò un signore umile imbarazzato di fronte alla preparazione degli scienziati, ma fu proprio lui a stupire tutti dicendo che un piromane appiccò il fuoco sulla KN94 perché era contrario alla fuga degli essere viventi dalla Terra.

Questo era il superstite di quella disastrosa esplosione, collaborò con gli scienziati e insieme riuscirono a costruire una nuova navicella che chiamarono KN95, John, il signore, ne diventò il capitano e insieme riuscirono a raggiungere il Pianeta desiderato e fondarono una nuova civiltà.

Guardarono, con i loro potenti telescopi, la Terra quel piccolo pianeta che si apprestava a diventare sempre più disabitato e forse con un po’ di malinconia cercarono di trasformare il nuovo pianeta con delle caratteristiche comuni al pianeta Terra cercando di introdurre tecnologie moderne per evitare di far capitare di nuovo ciò che era successo sull’“ex-pianeta”.

 

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