42. Un viaggiatore senza osservazione è come un uccello senza ali

Genere: monologo

“Il mondo è un libro

e quelli che non viaggiano

ne leggono solo una pagina”

 Solitamente, lo scopo principale di un viaggio è quello di aprire molti orizzonti… Scoprire nuove culture, nuovi modi di vivere, pensieri diversi dai nostri è uno dei motivi che ci portano a viaggiare, anche in posti molto lontani. Ma spesso si preferisce fare solo una vacanza rilassante, magari non troppo lontano da dove si abita, giusto per “staccare” un po’ dalla routine quotidiana… In ogni caso, il viaggio ci porta sempre in posti diversi, magari anche sconosciuti. Ci allontana da quella che è la nostra realtà per portarci in un nuovo mondo. E questo può essere, a volte, motivo di insicurezza, ansia, agitazione… Ci si sente come uno straniero, e si vorrebbe subito tornare a casa propria.

Si vorrebbe addirittura annullare la partenza. Perché viaggiare è un po’ come “morire”. Si vedono i luoghi in cui si ha vissuto farsi sempre più piccoli, fino a sparire. Allora ci si sente preda delle vertigini, come se ci si trovasse di fronte a qualcosa di troppo grande da poter superare: la nostalgia, parola che deriva infatti dal greco νόστος (ritorno) più άλγος (dolore).

“Viaggiare è una brutalità.

Obbliga ad avere fiducia negli stranieri

e a perdere di vista il comfort familiare

della casa e degli amici.

Ci si sente costantemente fuori equilibrio.

Nulla è vostro, tranne le cose essenziali

(l’aria, il sonno, i sogni, il mare, il cielo)

tutte le cose tendono verso l’eterno

o ciò che possiamo immaginare di esso”

 

Piano piano, però, si riesce a superare lo smarrimento iniziale, a prendere confidenza con l’ignoto… E allora si riuscirà a vivere il viaggio nella sua pienezza, a goderselo. Tutto sarà più nitido, più piacevole…

E’ quando si ritorna a casa e si riprende parte alla propria vita quotidiana che si sente ancora di più la magnifica esperienza che è appena stata compiuta, e che diventa quasi come un sogno.

“Non ci si rende conto

di quanto sia bello viaggiare

finché non si torna a casa

e si posa la testa

sul vecchio, caro cuscino”

A questo punto si ripensa al viaggio come a uno squarcio di libertà nella propria vita, come a un felice periodo senza problemi, ansie, preoccupazioni. Si vorrebbe riprendere l’aereo o il treno e tornare ancora lì, indietro nel tempo, nel “vivo” del viaggio. Ed è il completo ribaltamento delle emozioni e dei pensieri che si avevano nella partenza.

 

“Il libro è un viaggio

per viandanti pazienti”

Il viaggio non è solo spostarsi fisicamente in luoghi lontani, ma anche andare lontano con la mente.

Ogni libro letto è un viaggio. Un viaggio nei meandri della coscienza. Un viaggio che ci porta ugualmente ad aprire la nostra mente, perché ci mostra altri modi di pensare, altri modi di vedere le cose, che ci aiutano ad uscire dal nostro “guscio”, a metterci in discussione, magari anche a cambiare le nostre precedenti idee… I libri ci mettono a confronto con i problemi attuali, con quelli storici, oppure ci catapultano in un mondo surreale, che diventa un po’ il nostro rifugio, alimentato dalla nostra fantasia.

Un viaggio interiore aiuta sempre quello esteriore, offrendo a quest’ultimo le motivazioni, mentre questi fornisce spunti al primo.

 

“Anche un viaggio

di mille miglia

inizia con un passo”

Un viaggio non inizia mai con la partenza ma molto prima col pensarlo, progettarlo e prepararlo. Si inizia col chiedersi perché intraprendere un viaggio e perché proprio quello. Questa sarà la motivazione che determinerà la scelta della meta, dello scopo del viaggio, e a fissare la partenza. L’importante è riuscire a fare quel primo, fondamentale passo che ci condurrà alla scoperta di nuove realtà, alla crescita non solo fisica, ma anche spirituale, all’incontro con mille nuove emozioni…

 

“Un viaggio è sempre una scoperta,

prima di luoghi nuovi,

e poi di ciò che i luoghi nuovi fanno

alla tua mente e al tuo cuore.

Viaggiare è sempre,

in qualche forma,

esplorare se stessi”

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3 thoughts on “42. Un viaggiatore senza osservazione è come un uccello senza ali

  1. Questo racconto è molto bello. Scritto in modo scorrevole e piacevole. Una bella idea quella di inserire delle citazioni per introdurre l’argomento su cui esporre il commneto.

  2. Molto bello. Scritto in modo scorrevole e piacevole. Bella l’idea di inserire delle citazioni per introdurre l’argomento su cui sviluppare poi il commento.

    • Bello e ben scritto. Inoltre trovo molto ingegnoso l’inserimento di citazioni, non solo perché introducono il pensiero, ma anche perché fanno sembrare al lettore che il tutto sia più facile alla lettura. O almeno così ho pensato io. :)

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