56. La nostra estate

Genere: sentimentale

Urlare. Facevano solo quello. Pensò Amy sdraiata sul proprio letto .Non ne poteva più di quei litigi,di quei pomeriggi passati col cuscino premuto sulle orecchie. Ormai quella situazione andava avanti da troppo tempo,forse più’ di nove mesi. L’unica cosa certa per Amy era che non avrebbe resistito a lungo. Improvviso silenzio,poi una porta che sbatte con violenza. Ecco come si concludevano le serate di famiglia,con suo padre infuriato che usciva per annegare i dispiaceri nell’alcool. Amy si alzò dal suo nascondiglio sicuro,aprì la finestra della camera e si affacciò. Fuori era una tranquilla serata di giugno:il caldo era sopportabile grazie a una leggera brezza,la strada era quasi deserta;solo qualche coppietta camminava a braccetto lungo i marciapiedi. Amy amava molto l’estate e tutta la sua allegria. A quella stagione erano legati i suoi ricordi migliori:come l’anno precedente quando con la sua migliore amica aveva architettato uno scherzo grandioso al suo vicino di casa,nonché il suo migliore amico da qualche mese,Louis.Quasi non riusciva a credere che lo fosse davvero: non aveva mai avuto molto confidenza con l’altro sesso. Era riuscita ad avvicinarsi a lui grazie ai suoi disagi famigliari. Amy ricordava benissimo quella sera: era una fredda notte di gennaio. Aveva appena nevicato e i suoi avevano affrontato un’altra delle loro litigate. Amy era stufa rasa. Guardò verso il cielo grigio e,presa da un’insana idea,decise di uscire così com’era vestita: un maglione poco pesante,jeans e pantofole a forma di panda. L’aria era gelida,folate di vento le sferzavano con violenza il viso, ma Amy non demordeva. Aveva percorso neanche 100 metri che una macchina le si accostò e uscii il suo vicino:Louis.

- Amy, ma che fai?- le chiese preoccupato

-Non sono affari tuoi!- gli rispose risoluta la ragazza

-Ma i tuoi sanno che sei qui, mezza nuda con questo freddo?

- Louis piantala!

-No. Ora tu vieni in macchina con me. Ti riporto a casa tua.

-Oh,tu non lo farai. Non riuscirai a portarmi va da questo marciapiede-disse Amy puntando i piedi a terra

-Sai,non riesco a prenderti sul serio con quelle pantofole-Detto questo Louis la prese facilmente in braccio e la spinse all’interno della vettura.

Poco dopo arrivarono alle loro abitazioni. Amy non poteva credere che tutti i suoi sforzi erano stati tanto inutili.

-Beh,è meglio se tu vada-disse il ragazzo

- Louis,io là dentro non ci voglio tornar.-disse la ragazza con un filo di voce. La lucidità dei suoi occhi fu’ la prima cosa che il ragazzo notò guardandola.

-Problemi con i tuoi?- chiese Louis gentilmente.

A quella domanda Amy si lasciò andare,sfogandosi come non faceva da molto tempo. Il ragazzo l’ascolto’ in silenzio,capendo bene come si sentiva. Non appena la ragazza concluse quello trasbordante fiume di parole anche Louis si confidò con lei, dicendole che pure a lui le cose non andavano a gonfie vele:era da qualche settimana ormai che aveva scoperto d’essere malato di cancro. La settimana seguente  avrebbe iniziato le chemio. Amy non si aspettava una simile rivelazione,soprattutto perché tra loro non c’era mai stata una grande confidenza. Da quel momento in poi loro due furono inseparabili,pronti ad aiutarsi a vicenda. Amy stava per chiudere la finestra, quando intravide la chioma castana del suo amico aggirarsi sotto casa sua. La ragazza sorrise ed uscii dalla finestra,che si trovava al primo piano.

Louis non la notò,fin quando Amy non lo strinse da dietro urlando il suo nome.

-Oh, ciao Amy– la salutò il ragazzo sorpreso

-Ciao a te splendore!Come mai tutto solo in una bella serata come questa?- chiese lei sorridente

-Mm..non ho niente di interessante da fare. Tu invece sei di buon umore vedo-

-Più o meno. I miei hanno litigato ancora,e tu sei l’unica cosa positiva di questa brutta giornata.- sbuffò Amy.

Louis capii che quello era il momento giusto per mettere in atto il piano che da qualche giorno gli ronzava in testa: un’idea pazza, ma valeva la pena di provare.

-Amy, posso proporti una cosa?-

-Tu che chiedi il permesso?Deve essere una cosa davvero importante – disse Amy scherzando,ma Louis era serio come mai prima d’ora

-Scappiamo!-

- EH?

-Andiamo via da tutti i nostri problemi!Io ho una macchina,l’unica cosa di cui abbiamo bisogno. Andiamo lontano, costruiamoci una nuova vita,in un posto adatto a noi. Solo io e te.

-Tu sei pazzo– disse Amy con decisione. A volte a quel ragazzo venivano in mente certe idee,come poteva essere convinto di quello che diceva?

-Amy pensaci un momento. Non abbiamo nulla da perdere.

Perché aveva accettato?Si chiese Amy seduta in macchina vicino a Louis.Ma il sorriso radioso dell’amico le fece dimenticare dubbi e indecisioni. Viaggiarono per qualche ora lungo le belle autostrade inglesi,musica a palla,finestrini abbassati e loro che urlavano come due pazzi.

Poi interrompevano le loro urla e iniziavano a ridere a crepapelle,senza riuscire a smettere. Con loro avevano solo il necessario:qualche vestito,cellulare,cibo e soldi. Sarebbe bastato sicuramente secondo le prospettive di Louis.

Dopo un po’ si fermarono ad un autogrill per fare rifornimento. Amy scese dall’auto dicendo che andava un attimo in bagno. Seduto in macchina Louis si stiracchiò ripensando agli ultimi fatti:era felice che lei avesse accettato,non se lo aspettava proprio. Il pensiero di morire solo lo deprimeva parecchio:era da qualche mese che aveva smesso di sottoporsi alle cure:preferiva morire godendosi i suoi ultimi giorni fino in fondo che vivere temendo la morte. Questo a Amy non lo aveva detto,si sarebbe preoccupata per niente. Ripartirono poco dopo,viaggiando più tranquillamente:parlarono di dove poter andare e di cosa avrebbero potuto fare insieme. Avere tutte quelle possibilità eccitava entrambi. Alla fine decisero di dirigersi verso una cittadina nel sud dell’Inghilterra avente una delle migliori spiagge della nazione.

Il viaggio durò all’incirca tutta la giornata:le chiacchiere diventarono lunghi intervalli silenziosi,ricchi di sguardi,sorrisi,e splendidi paesaggi esterni. Amy perse più volte lo sguardo in quei cieli magnifici,poi si addormentò sulla spalla dell’amico.

-Siamo arrivati- sussurrò Louis per svegliarla

Amy uscii dalla vettura, rimanendo a bocca aperta;davanti a lei c’era uno spettacolo meraviglioso:il sole stava scomparendo sotto il mare,dipingendo di mille sfumature il cielo,sulla spiaggia erano accese varie lanterne di carta,che rilasciavano una fioca luce,e pian piano arrivarono sempre più ragazzi,tutti intenzionati a trascorrere la miglior notte della loro vita.

Amy guardò l’amico con gli occhi che le brillavano – Andiamo anche noi!

E correndo a perdifiato si diressero verso la spiaggia. Quella fu una delle migliori serate della loro vita:ballarono fino all’alba e si sdraiarono sulla spiaggia a guardare il mare .Proprio in quel dolce momento Louis colse la ragazza di sorpresa e la buttò in acqua,ma Amy fu più furba:riuscì a farlo cadere a sua volta in mare.

-Sai,ho fatto bene ad ascoltarti.- disse Amy

-Già,ho passato le migliori ore della mia vita. Stiamo qui ancora per qualche giorno.

-No. Stiamo qui tutta l’estate. Louis questa sarà la nostra estate, il nostro viaggio. Godiamocelo fino in fondo.

Louis l’abbracciò delicatamente.

-Hai ragione Amy. Ti voglio bene- le disse

La ragazza sussultò ,poi strinse a sua volta il ragazzo

-Anch’io ti voglio bene

 

Quei ultimi istanti passarono davanti alla mente di Amy, che con il dorso della mano si asciugò le lacrime che le rigavano il volto. Tutti quei bellissimi momenti erano andati persi, impressi nella fredda lastra di marmo bianco di fronte a se. Gli era stata vicino fino all’ultimo,non voleva che la lasciasse sola,senza la sua solare risata e le sue idee pazze. Ma prima di morire Louis le aveva afferrato la mano e con voce tremante le disse:

– Non piangere. Io parto solo per un nuovo viaggio,proprio come il nostro,ricordi? Andrò in una bellissima spiaggia assolata, dove è sempre estate e un giorno verrai anche tu e nessuno ci dividerà più Questo è un arrivederci, non un addio.

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