63. Seguendo il fiume

Genere: Realistico

“Corri Mattia”

“Si si vengo Matilde, ma sta attenta!”

Matilde era la ragazza dei miei sogni.
Una ragazza che aveva capelli color spighe di grano e, come esse si lasciavano accarezzare dal caldo respiro estivo.
Aveva gli occhi color cioccolato, quel cioccolato che tanto aspetti, che tanto desideri, quello che vedi nelle vetrine dei negozi di caramelle la vigilia di Natale, e che poi verrà a trovarsi sotto il tuo albero.

I suoi occhi erano due scoiattolini che saltavano da un albero all’altro, così allegri , così vispi , così…
vivi

Era la ragazza più carina del liceo!
Prima Q ,ala sinistra, piano inferiore, primo corridoio , terza porta, ultima fila , il banco sotto la finestra.
Sapevo a memoria quel tragitto, ormai da troppo tempo lo percorrevo… Come una spia.

Adoravo ammirarla mentre si sistemava i capelli;
scioglieva la treccia e liberava quei raggi di sole che da troppo tempo erano rimasti intrappolati in quel laccio color ciliegia.

 

Quella ragazza stupenda, quel giorno , era con me.
Seduta su una coperta smeraldo in mezzo ad un prato di papaveri rossi , il vento cantava  fresche melodie.
Io l’avevo portata lì!
Il giardino del nonno, l’Eden in cui mi riposavo nei momenti di tristezza.
Era tutto ciò che il nonno mi aveva lasciato..
Prima di addormentarsi per sempre.

 

Quel pomeriggio avevo chiesto a Matilde di fare una passeggiata con me; avremmo preso un gelato o semplicemente una spremuta al chioschetto dietro la chiesa.

Quanto era bella Matilde!
Così semplice, così pura!
Libera da pregiudizi e con una mentalità diversa da quella della gente del nostro piccolo paesino!

Una margherita tra i rovi, ecco come era!

Dopo aver bevuto “solo un the alla pesca per favore ” così aveva detto alla commessa, attraversammo la piazza del paese, la passerella sopra il fiume e il sentiero dietro il vecchio mulino.
Lo avevo sempre temuto quell’edificio, cupo , cigolante!
Mi faceva tornare in mente quando ero bambino, le storie che si raccontavano mi avevano fatto rabbrividire fino a quel momento.
Ma… Non quel giorno!
Non con lei!

Niente e nessuno mi avrebbe fermato quel pomeriggio!

Mi sbagliavo.

Passammo il mulino e, poco dopo eccoci arrivati al giardino.
Stesi la coperta sotto il grande salice e Matilde vi si abbandonò chiudendo le palpebre come due delicati petali di rosa.

Sentii un brivido , la schiena il cuore la mente.
Si mosse qualcosa dentro di me:
potevo ascoltare chiaramente i nostri respiri che creavano un perfetto connubio con il respiro della natura che ci circondava.

E poi, c’era il fiume.
Sibilante.
In agguato , come una serpe che attende la sua preda.

E mentre ero ancora sotto effetto di quell’inebriante sensazione Matilde si alzò di scatto come una lepre nel bel mezzo di un bosco in primavera.

Corse verso il fiume, era in piena.
“Corri Mattia”
“Si si vengo Matilde, ma sta attenta!”

Era lucente , splendida , era tutto!
Non feci a tempo a rialzarmi che la dolce Matilde era già scomparsa in mezzo ai fiori.
Corsi verso il fiume, era scomparsa.
Pensai che probabilmente era corsa verso lo stagno delle ninfee, così comincia a risalire la sponda verso lo stagno.
Scivolai due o tre volte , c’era del fango.
Passò un’ora e Matilde non si vedeva, arrivai al laghetto e, Matilde non si vedeva.
Cominciai a preoccuparmi.

Ripercorsi tutto il percorso di andata nella speranza di trovarla, dal laghetto al salice.
Di Matilde non c’era traccia.
Preoccupato mi sedetti su una pietra, fredda.
Il mio sguardo si posò sul fiume per un istante.

Ciò che vidi tutt’oggi non me lo so spiegare.
Una salopette a pois rossi veniva violentata dalla corrente che schiaffeggiava lingue di fuoco che ormai erano state soffocate dalla violenza dei flutti.
Una figura seguiva il ritmo delle onde.
Fluttuava.
Frecce d’acqua trafiggevano un corpo,  tutto.
Questo è quello che ricordo della mia Matilde.
Troppo giovane per sparire, troppo bella per essere nascosta alla vita, troppo fragile per intraprendere quel viaggio da sola…
Forse… Troppo anche per me, che avevo creduto di poter continuare il mio viaggio con lei.

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