75. “”"”Love Boat”"”"

Genere: diario

È uscito, è uscito, è uscito! Ecco, lo sapevo, euforia totale che dura circa tre minuti, un’ attesa insostenibile che dura da tre mesi, un’ansia totale che mi pervade da tre anni. Certo, faccio una scuola impegnativa, avrei dovuto aspettarmelo, ma non credevo sarebbe stata così dura. Ormai è finita, è passato un bel po’ di tempo, anzi più che passare è volato; sì, è volato via. Ne ho passate un bel po’, ma sento che mi manca qualcosa: un’ avventura. Voglio scappare da tutto e da (quasi) tutti, voglio partire per un lungo viaggio con dei compagni fidati. Non è proprio un’idea innovativa, l’anno fatto in molti: Bilbo e Frodo Baggins, Arthur Dent, Robinson Crusoe, Luke skywalker e tanti altri, che adesso non cito, altrimenti mi annoio, e annoio anche voi, che leggerete questa cosa.
Che poi, cos’è un’avventura? Per il dizionario un’avventura è “avvenimento curioso o straordinario; impresa singolare”. Secondo me non è proprio così; adesso, io non sarò un accademico della crusca, ma voglio poter dire la mia. Un’avventura non è per forza una cosa strana o straordinaria, anche la vita può essere avventurosa ed è la cosa meno straordinaria che ci possa essere per un uomo. Un’ avventura è tutto quello che una persona affronta nell’ arco della sua esistenza. Un’avventura è un viaggio. Ecco sì, è un viaggio. Casualità, il viaggio è anche il tema; vi ricordate no? Quello che è uscito….
Io viaggi (seri) non ne ho mai fatti, un po’ mi manca questa esperienza, ma sono sicuro che sebbene il mio corpo non abbia mai fatto quello che il mio pensiero considera “Viaggio/Avventura”,  il mio cuore lo ha fatto. Banalità! Banalità sì, quella vera, quella così vera che è condivisa da tutti.
Però io sto divagando, ho fatto un introduzione di 1693 battute per dire che il tema era il viaggio e che io volevo dire che il mio cuore ha fatto un viaggio e mi perdo a parlare di banalità’ No grazie.
Dicevo: Ciao a tutti, sono io, quello che scrive, e voglio raccontarvi una storia.  Sono sempre stato un ragazzino introverso, maturo, responsabile, forse troppo. Mi sono sempre interessato più ai libri che agli amici e così sono giunto alla prima media che pensavo di essere superiore agli altri miei compagnucci. Bon, fine, passiamo alle superiori. Beh, insomma, in prima superiore iniziano i primi interessi verso il genere opposto. Prima cotta, prima delusione, altri millemila libri. La prima passa e arriva il secondo anno, un po’ più di interazioni con gli “amici”, ma non c’è spazio anche  per gli amori, il computer vince.  Passa un altro po’di tempo e toh, sono in terza! Fate conto che oggi è il 28 marzo, perché io arrivo sempre in anticipo, ecco, la storia vera (ma non quella di Luciano) inizia circa cinque mesi e ventiquattro giorni fa. La cosa è che ho conosciuto una ragazza molto molto speciale e non riesco a togliermela dalla testa. Voi adesso vi starete chiedendo  giustamente :”Mi fa piacere, ma a me, cosa interessa?”, niente, ma a me va di raccontarvelo quindi tornate concentrati e leggete. Dicevamo: da quando sono dentro questa storia mi ritrovo intrappolato in un viaggio infinito, a volte piacevole, a volte no. Forse gli anglofoni definirebbero tutto ciò “trip”, anche nella accezione più ghettizzata del termine. Siccome non sono un anglosassone, ma neanche un anglofono, definisco tutto ciò crociera: ti fa star male e ti offre anche qualcosa di stupendo. Diciamo che io scrivendo questo sto lavorando al  mio diario di viaggio da capitano di una “Love Boat”. Purtroppo, i diari si terminano quando si finisce il viaggio e dato che il mio è ancora a metà, non posso svelarvi il finale.

Addio signori, forse vi scriverò per farvi sapere se la mia crociera è finita nel confortevole porto di Liverpool e mi si presenta un lungo e dolce viaggio, per arrivare a Tuam; o se la nave è affondata a causa di un iceberg. Vi lascio, che c’è la messa e vi ho già annoiato abbastanza.

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