15/2016. La principessa velata

C’era una volta, in un lontano paese orientale, una bellissima principessa di nome Aisha.

Ella viveva insieme ai suoi genitori in un regale palazzo situato nello sconfinato e sabbioso deserto. Fin da subito la principessa suscitò moltissima invidia da parte di tutte le serve del palazzo, per la sua bellezza. Aveva, infatti, finissimi tratti orientali, carnagione olivastra, capelli scuri, ricci e raccolti sempre in voluminose e lunghe trecce. All’età di quattordici anni, la più perfida delle serve molto esperta in riti magici molto potenti, scagliò una maledizione sulla principessa.

La maledizione fu atroce e costrinse Aisha a coprire il suo luminoso volto con un velo, perché la malefica serva, con la maledizione, le fece crescere dei lunghi baffi. Aisha tentò ogni mezzo per togliere quella bruttezzama purtroppo più tagliava i baffi, più questi ricrescevano irti e spinosi.

Aisha si vergognava a stare con gli altri a causa di questa situazione e per questo si chiuse sempre di più in se stessa. L’unico luogo in cui ella si sentiva felice e sicura di se stessa, era il suo roseto.La principessa aveva,sin da piccola, la passione delle rose, tanto da coltivare e curare un immenso roseto vicino a un’oasi nel deserto. Il roseto della principessa era molto rinomato, tanto che moltissimi commercianti di fiori, provenienti da tutto il mondo, si recavano da lei per scegliere le più pregiate tipologie di rose, preziose anche per il profumo che abili profumieri potevano ricavarne. Una sera la principessa, dopo aver cenato a palazzo, si recò nel roseto per rilassarsi leggendo le sue amate poesie. Il roseto diventava un luogo magico dove colori, profumi e dolci suoni si mescolavano e Aisha poteva sognare ad occhi aperti una vita di normalità che le era stata preclusa dalla maledizione.Mentre la principessa recitava in solitudine le sue amate poesie, passò un giovane ragazzo che venne catturato dalla sua dolcissima e delicata voce. Il ragazzo si lasciò incantare dalla melodica recitazione e, avvicinandosi il più possibile al muro che divideva il roseto dal deserto, richiamò l’attenzione della principessa. Con un tono di voce molto basso e anche spaventato la principessa rispose chiedendo chi fosse; egli si presentò dicendole di essere il principe Jan. Da quella sera, tutte le sere a seguire i due si incontrarono, ognuno raccontò la sua vita all’altro, si scambiarono pensieri e parole, ma sempre fidandosi solo della loro voce perché il muro del roseto li divideva. Una sera Jan chiese alla principessa Aisha di poter entrare nel suo roseto, per poterle parlare guardandola negli occhi.

La principessa si vergognava troppo del suo aspetto e per questo rifiutò categoricamente la proposta di Jan. Inizialmente Jan rispettò il volere della principessa pur non capendone il motivo, ma dopo un po’ di giorni, spinto dalla troppa curiosità di dare un volto alla soave voce che l’aveva stregato, si arrampicò su muro, lo scavalcò ed entrò nel roseto. Appena la principessa lo vide, non portando in quel momento il velo, si nascose dalla vergogna.

Jan con molta sensibilità chiese alla principessa di voltarsi ma ella tra le lacrime spiegò il motivo della sua vergogna. Dopo aver ascoltato la sua storia, Jan le disse che lui si era innamorato del suo animo e del suo pensiero e che il suo amore era così grande che niente gli avrebbe impedito di provare questo sentimento, tantomeno degli stupidi baffi. Per dimostrare a Aisha l’onestà dei suoi sentimenti, si inginocchiò e le chiese di sposarla. Di fronte a queste belle parole la principessa si girò dimenticandosi del suo difetto, accettò la proposta del principe e piangendo dalla felicità lo baciò. Durante il loro bacio i baffi della principessa svanirono.

I due giovani si sposarono nel roseto in qui si erano conosciuti e dopo il matrimonio se ne andarono a vivere in un altro palazzo, vicino al quale coltivarono un roseto per ricordare la loro storia. Da quel giorno vissero felici e contenti per il resto della loro vita.

Questo brano, anche se in maniera molto semplice, vuole farci capire, che la nostra società si basa molto sull’esteriorità delle persone ma, al contrario, dovrebbe concentrarsi più sul loro animo che potrebbe rivelare inaudite e piacevoli sorprese!

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